Rocco Pasquariello

Ti porterei

Ti porterei sulle ali di un falco

    tra le nuvole a guardare da su- un parco

Ti porterei nella pentola di una cascata

    dove si tuffano alla rinfusa i tesori del mondo

Ti porterei dove  vengono alla luce iridati arcobaleni

    dai quali poeti ispirati   attingono pennelli fatati

Ti porterei tra tappeti di erba e crochi in fiore

    là dove la neve è madre e  cantante di coro

Ti porterei su corone montane

   dove il sole lascia il di per il domani

Ti porterei tra la gente del mondo

    in mercati rionali

Ti porterei all'uscita di scuola

    dove bimbi ormai stanchi invocano in coro

Ti porterei…

Ti porterei su onde schiumose

    frivole e rumorose

    nel mare blu

    e sopra sopra nel cielo dove volano le aquile

    affianco alla luna

    dove sai tu.

 

Un saluto a tutti quelli che vorranno farci compagnia 

e hanno voglia di portarci da qualche parte,… in alto

 Sui monti


E’ carnevale e si va


Lune bianche a rischiarar il candore di pareti innevate

addobbi ghiacciati, di faggi dormienti, a rallegrare il palato

amiche stelle in crocchia ad indicare che non è estate.


Grida giocose di bimbi , come sbuffi di neve ,

a condire zucchero a velo, l’ambiente montano

scivola giù e capitombola, il riso , per la china.


In alto , schiaffi gelati di dolore pungente

turbinio feroce di scudisci

avvisano l’impavido ad esser prudente


all’improvviso la calma : il sole , apparente maestà

dell’ultima ora , dice:

E ora di mollare tanta beltà

prendete le maschere

che è carnevale

e si va.

 E’ sera, tra i ghiacci

Nell’ultima ora risuona la voce di campanule nere
La bella vedova s’innalza a mostrar velluto
È sera
L’animo ritrova accartocciandosi al cuore
Un po' di calore
Il domani ignoto incontra, nel sogno, il passato
a non dimenticar ciò che è stato
Pensieri vaganti in assenza di fiato
Mi nascondo, sorpreso, ad aver paura del fato.

Arrivederci

Rosa rossa del Matese

Austera rosa didascalica e lucente

Segreta amante di fiammeggianti autunni

Insigne lodatrice di esplosioni in fiori

In primavera  saluti campi multicolori

Anelanti sguardi di ammirazione e benevolenza

La natura che si risveglia  ricambia te

e da verginea neve ne discende

rosa rossa del Matese!

  il messaggio  delle sue acque

 e  passa di ramo in ramo

cinguettii noti a ricordo di infanzia agreste

da rizoma a rizoma si trasmette

e su per l’aere da gemma a butti

per la selva macchie di colori

ad indicare ad animali in libertà

 la strada della felicità

su in alto

la Gallinola ti guarda negli occhi, amorevoli

alla vista di puledri all’Esule

 e il Mutria ti accarezza lieve

Un vento molesto ti strattona

ti potevi dimenticare del Miletto?

E da là serena ti tuffi nel Lete.